venerdì 29 giugno 2007

Sorpresa a Villa Ada 2

Questa volta non mi trovo a recensire un concerto anche se immagino che ci sia stato un gran movimento sotto il palco della Banda Bassotti ieri sera. Ma più che semplici pogate e allegri saltelli, gli spettatori si sono trovati a difendersi dall'attacco premeditato di 20 testecalde -e non solo- di Forza Nuova (per alcuni testimoni sarebbero invece state più di 100) che con coltelli alla mano e fomentate da retrogradi slogan politici che inneggiavano al Duce, (ancora, ma possibile?) hanno assalito tutti coloro che si trovavano a Villa Ada e che ingenuamente pensavano di uscire per una serata di musica al fresco della location. La Banda Bassotti è nota per il suo impegno politico a sinistra e quello di ieri ha tutta l'aria di essere un raid che ha poco a che vedere con l'antipatia verso il genere musicale. Il bilancio della serata si riduce a due feriti che se la caveranno con qualche settimana di cure mediche. Ma dico io: quanto saremmo più forti se invece di creare divisioni fra noi, povera gente che sia a destra che a sinistra si ritrova a dover fare i conti con un sistema che non ci considera solo perché siamo giovani, dicevo, invece di creare divisioni fra noi non sarebbe più logico creare un fronte comune per difendere i nostri diritti essenziali (la casa, il lavoro, una vita interamente da definire nonostante la precarietà)? Creare divisioni significa proprio fare un favore a quanti ci vogliono fuorigioco, a quanti pensano che si possa fare quel che si vuole perché non c'è nessuna forza da contrastare. Se proprio non si può fare a meno di odiarsi solo perché si hanno dei colori diversi (colori di pelle, colori di partito, colori di squadre di calcio) non potremmo almeno rimandare queste idiote divisioni dopo che ci siamo assicurati un futuro più sereno? Chi è che pensa ancora a pestare qualcun altro solo perché non la pensa come lui? Possibile che non ci si renda conto, nemmeno fra noi, ripeto POVERACCI, generazione precaria per eccellenza, possibile che non ci rendiamo conto che non è vero che siamo diversi? Cazzo, ragazzi, ma che stiamo facendo?
Per ulteriori informazioni sull'episodio di ieri:
http://www.liverock.it/mostranews.php?chiave=1313

1 commento:

arnald ha detto...

Parole sante Niky. Il problema è che non è che tutti poi si pongano il problema del futuro lavorativo. Non trovi che da destra a sinistra ci sia la stessa atmosfera di arrendevolezza sulla questione: "Che cazzo faccio domani?" Perché mai dovremmo sbatterci tanto a cercare un modo per stare tutta la settimana chiusi dentro un uffcio o dietro un bancone? Non so te. Ma a me, sporco comunista idealista, che sono più le volte che invoco lenin di quelle in cui penso alla ragazza, viene da pensare che sta storia del precariato si è trasformata anche in un grande alibi per non fare niente. Prima di tutto reagire. - Arnald