mercoledì 28 maggio 2008

Il Clandestino? Meglio sotto chiave.

C'è qualcosa che non va se persino Giovanardi ci mette in guardia sull'ultimo disegno di legge del ministro Maroni che dovrebbe liberare l'Italia dal solo male che l'affligge: gli extracomunitari.
Il "democratico" ministro leghista ha infatti proposto di introdurre un nuovo reato: la clandestinità. Sebbene tutti noi troviamo abbastanza logico e sensato che un clandestino debba essere considerato un illegale, fra illegalità e reato c'è un abisso. Cosa succede infatti a un illegale? Che viene rispedito da dove arriva e gli si aprono le porte solo qualora presenti dei documenti che attestino la sua identità e il motivo del suo soggiorno. Cosa succede invece a chi commette reato? Che viene messo in galera. Naturalmente la galera è quella del territorio dove si è commesso il reato. Che bella pensata, Maroni, visto che le galere sono così piene che ogni tanto ci scappa l'indulto per liberarle un po'. Ma a noi non interessa perché per noi sono sufficienti gli slogan e allora davanti a un: "I clandestini commettono reato" ci sentiamo tutti più sicuri e non ci domandiamo nemmeno se forse non sia meglio allontanarli dall'Italia piuttosto che tenerli in cattività dai 6mesi ai 4anni e riprenderceli alla fine della pena forse pure più inaspriti del solito. Non avere documenti in regola al momento di un controllo è già un reato, lo è anche per noi Italiani, quindi non serve introdurre la clandestinità come ulteriore "offesa alla legge" invece, indovinate, basterebbe fare più controlli sul territorio. Che poi la lega non ci propini un: "clandestino, fora de ball" visto che ce li teniamo in carcere!
Un'altra cosa da non sottovalutare è che non si può accettare che qualcuno dall'oggi al domani decida che una cosa diventa reato. Qui il discorso potrebbe essere lungo e prolisso e forse è meglio che questo post termini qui, ma pensiamoci.

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