sabato 2 maggio 2009

Ognuno tira l'acqua al suo mulino. Ovvero la marchetta del Primomaggio.

Quest'anno il concertone del Primomaggio è stato davvero bellissimo: poco spazio per tutto il resto che non fosse la musica, finalmente. A parte la Gerini che mi chiedo: 'zzo c'entra ogni volta lei al Primomaggio? Bah!
Non c'è da nascondersi che la maggior parte delle persone stesse là in piazza quasi esclusivamente per l'ospite d'onore, Vasco chiaramente. E non c'è nemmeno da escludere che, andata là con quel solo obiettivo, poi sia rimasta coinvolta in una giornata davvero ben fatta e sia tornata a casa felice e con le orecchie ancora rombanti di ottima musica. Chissà magari l'anno prossimo ci torna anche senza Vasco! Ma per dire quello che ho da dire devo fare un passo indietro e riprendere da qui: non c'è da nascondersi che la maggior parte delle persone che stavano a Piazza san Giovanni ieri, stesse là quasi unicamente per Vasco. Lo aspettasse da giorni, e per questo moltissimi hanno dormito sotto al palco dalla notte prima. Dunque perché è successo poi quello che è successo? Castellitto, che ha condotto e gestito probabilità e imprevisti da quel palco in maniera impeccabile, a un certo punto fa uno scivolone lunghissimo da cui, per quel che mi riguarda, non si riprenderà mai più. Sul palco sale la Banda abbruzzese di Introdacqua che se ne va canticchiando "Il mondo che vorrei", canzone del Blasconazionale tanto attteso. La folla è in delirio, tutti cantano, le voci più acute gridano in estasi e tutto lasciava intendere che di lì a pochissimo sarebbe arrivato LUI e invece i prossimi a esibirsi sono quelli della PFM. La folla, come ogni logica lasciava supporre, ci resta malissimo e comincia a gridare "C'avete rotto il cappio" o qualcosa del genere. Che poi, comunque, non è per niente carino nei confronti di chi fa musica da anni e magistralmente come la Premiata Forneria Marconi. Fortuna che loro sono bravi e in pochi secondi hanno coinvolto di nuovo tutti quanti. Ma perché? Mi sono chiesta io. Che senso ha far sentire una canzone di Vasco e prometterne l'imminente arrivo e poi smontare tutto? E' come dire a un bimbo che fra 2 minuti si arriva a Disneyland mentre mancano ancora 7ore.
Il mistero è presto svelato: ognuno tira l'acqua al proprio mulino.

Al geniale, e per nulla interessato, presentatore viene in mente un modo per presentare Vasco: usare le parole (mediocri e abbastanza banalotte) di una scrittrice, la Mazzantini, e fa questa lunga introduzione raccontando di come i due personaggi dell'ultimo libro parlino (mediocremente e abbastanza banalmente) di, indovinate un po', proprio VascoRossi. Ma perché leggere il libro della Mazzantini e non prendere invece l'aggancio della Banda abbruzzese, evitando così che i musicisti della PFM fossero accolti dai fischi? Semplice, la Mazzantini è la moglie del presentatore e attore e per nulla interessato Castellitto.
Sapete una cosa? A parte l'italianità del gesto e la marchetta spudorata che ha regalato una stortura a tutti quelli che se ne sono accorti, alla fine non sarebbe stato nemmeno male se il presentatore in questione avesse aggiunto uno più spudorato ma anche più onesto "perdonatemi ma lo devo fare, se no quando torno a casa stasera son dolori".
Insomma finisce sempre che i mulini con più acqua sono quelli dei più "furbi".

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