venerdì 10 novembre 2006

Ma allora stiamo in Italia


“Senta, io ci starei pure a fare l’abbonamento con voi ma se non mi garantite internet non c’è niente da fare, mi sono spiegata?”
“Ma certo, che compagnia telefonica saremmo se non garantissimo internet. Con noi può navigare fino a 6 mega e l’attivazione è immediata”.
Ma che me ne fregava a me dei 6 mega, mi bastava anche il vecchio 56K tanto ci devo controllare la posta, leggere qualcosina e aggiornare il blog. Non ho grosse pretese con internet tranne quella di potermi connettere quando voglio e lasciare la linea telefonica libera, cosa che il 56K non permette. Beh insomma, accettato il contratto, mi metto subito a trafficare per aggiornare il modem con i nuovi parametri del server. E’ chiaro immediatamente che internet non funziona. Telefono per avere spiegazioni e mi sento dire che nella mia zona il loro servizio internet non è attivo. Faccio presente che nel mio contratto internet era la parola chiave e che quindi presto avrebbero ricevuto la mia disdetta. Ma in questo bel paese se firmi qualcosa sei vincolato per un anno, anche se quello che hai firmato non è quello che ti è stato offerto. Cose così succedono dappertutto? Non credo. Ma qui è possibile perché tanto nessuno protesta.
Avverto che presto riceveranno la lettera di un avvocato o la convocazione in televisione visto che i panni sporchi si lavano solo con il detersivo catodico e i colori rimangono brillanti per via dello schermo a cristalli liquidi e della magica combinazione in PAL.
Dopo una settimana mi arriva una lettera in cui mi si informa che il servizio internet è stato attivato: potenza della minaccia. Ma una domanda mi viene spontanea: se il servizio è stato attivato significa che nel momento in cui mi hanno detto che la mia zona era scoperta mi stavano dicendo una cazzata? O forse è possibile che sono così rapidi che hanno provveduto a internettizzare anche questa graziosa parte di Roma in pochi giorni? Probabilmente mi avevano detto una cazzata, e lo possono fare perché tanto nessuno protesta, l’importante è avere un servizio, nel momento in cui il mio bisogno è soddisfatto a che serve farsi tante domande?
Chiaramente internet non funziona, così chiamo l’assistenza e dopo tre ore di attesa e venti tentativi di riprovare a chiamare più tardi perché “tutti i nostri operatori sono occupati”, riesco a parlare con una voce umana. Mi viene consigliato di staccare tutti i telefoni di casa, di attaccare il modem direttamente alla presa del telefono, di collegarlo al computer, di richiamarli da un cellulare, di fare una piroetta a destra e un triplo salto carpiato dal balcone. Dopo aver fatto tutto questo, eccetto il salto dal balcone, li richiamo dal cellulare. L’attesa questa volta dura solo 45 minuti e qualcuno mi dice che io non ho staccato tutti i telefoni di casa. Accidenti, questi hanno occhi ovunque. “Sì in effetti, dico io, non posso staccarli tutti perché per quello centrale bisognerebbe chiamare un muratore visto che la scatola è incorporata in un mobile che è agganciato al muro. Oggi non mi sento proprio in vena di demolire casa, sebbene sia abbastanza nervosa”. Il tecnico con cui sto parlando dice che allora non è possibile risolvere il problema. Chiedo che mi venga mandata l’assistenza a casa per aggiustare il guasto senza rompere il muro. Mi risponde che loro non mandano l’assistenza su richiesta. Per due secondi provo a immaginare per quale altro fottuto motivo se non una richiesta dovrebbero mandarla e non mi viene in mente nulla così dico: “Bene, allora forse la manderete quando vi accorgerete che io non pago un servizio che non uso”.
Tre giorni dopo l’assistenza era a casa mia. Smanetta un po’ con il modem che alla fine dà un segno di vita accendendo una lucetta verde come quella della macchina che fa ping quando il cuore emette pulsazioni. Adesso che il modem è allineato e un assistente è davanti a me in carne e ossa, provo a configurare i parametri per la connessione. Macché, lo specialista non sa nulla dei parametri e mi spiega che lui è solo in grado di far fare ping al mio modem.
Da quel giorno non sono più stata in grado di parlare telefonicamente con qualcuno del servizio né tanto meno di andare su internet se non alla vecchia maniera: usando il modem interno del computer che è lento ma almeno funziona.
D’altra parte nessuno mi ha più chiamata per sapere se ci son ancora dei problemi, né per chiedere informazioni sul motivo per cui non pago l’abbonamento e ancora meno per offrire un riscatto per quel tecnico che ho segregato in cantina da un paio di mesi.

1 commento:

Sara Di Carlo ha detto...

ma quanto hai ragione!
queste compagnie telefoniche sono subdole e ingannatrici!
non capisco perchè capiti sempre e solo nel nostro paese..
anch'io ho qualche problema di linea.. anzi, vorrei proprio staccarla! ma, a quanto pare,
non è possibile avere una linea solo per internet.. o per lo meno.. ti fanno pagare caro
questo privilegio! ho chiesto ad un gestore di telefonini.. e solo per averlo, mi costa
20 euro al mese.. senza traffico incluso.. ovviamente quello si paga a parte..
alla fine.. preferisco andare nelle biblio del comune.. dove posso navigare quanto voglio,
salvarmi le cose..e per giunta gratis! ( beh, basta farsi il tesserino annuale ;) )
certo.. l'unica cosa, è che perdo un sacco di tempo per controllar le innumerevoli mail,
perchè non posso scaricarle.. ma pazienza.. finchè non ci sarà una offerta valida per
internet.. la linea fissa non mi avrà mai!

Baci

SaDiCa