lunedì 9 giugno 2008

Il Giuoco dell'Oca.

Ovvero: come ti riporto indietro di quattro caselle. Con un paio di mosse, questo grande esempio di scienza politica che è la showgirl Mara Carfagna, ha riportato il dibattito in Italia agli anni Cinquanta. Molto prima, cioè delle grandi conquiste del femminismo e delle scoperte sociali quali le discriminazioni sessuali, per esempio.
Ma la showgirl, oggi ministro -rendiamoci conto-, forte di anni di gavetta alla Domenica del Villaggio, conosce bene l'antropologia culturale e lo sviluppo che le società INEVITABILMENTE implicano per loro stessa natura. E' per questo che, dopo la non troppo remota uscita sul fatto che le discriminazioni sessuali non esistono più nel mondo del lavoro, la zelante showgirl si concede a lunghi sproloqui circa la violenza sulle donne in una lettera aperta su Repubblica. Singolare come abbia scelto lo stesso mezzo che la portò agli onori della cronaca per intrighi ben più adatti a lei.
In breve parrebbe, dall'attenta analisi della Carfagna stessa, che il maggior numero di violenze sulle donne si consumi in famiglia e che la colpa risieda nel fatto che la legge spesso nega l'affidamento congiunto dei figli dopo una separazione. Come a dire che un uomo gonfia di botte la sua ex moglie perché gli hanno negato di crescere il figlio. Ecco, dunque, che si rende necessario perseguire la bigenitorialità, così un violento la smette di essere violento solo con la propria moglie e, probabilmente, comincerebbe anche con il figlio nei week-end che gli spettano per legge. Ma non dimentichiamoci che "la famiglia è la cellula primaria della società italiana", ribadisce la showgirl dal ministero, "è il luogo di realizzazione della donna, ed è fondamento e ammortizzatore del tessuto sociale. Per questo va tutelata."
Ci starebbe benissimo un Amen al termine di questo qualunquismo ipocrit-cattolico che ha poco a che vedere con l'odierno concetto di famiglia e, soprattutto, di donna che -SORPRESA!- ha smesso di credere che un successo ai fornelli sia tutto ciò che deve farla sobbalzare. Si vede che la showgirl-ministeriale, oggi troppo occupata ad accarezzare tiere e vesti papali, non ha pensato che lei stessa si sarebbe indignata se le fosse arrivato questo consiglio mentre si preparava a scendere in campo per farsi eleggere.
Ad ogni modo, tranquilliziamoci perché per tutelare la famiglia il primo passo è senza dubbio un decreto contro lo STALKING (trattasi di persecuzioni per lo più verbali). Non sarà mica che dietro a tutta questa montatura ci sia, anche per la ministra dagli occhi più rilassati della politica, il vanesio tentativo di conquistarsi una legge che porti il suo nome?

2 commenti:

ghettoculturale ha detto...

Ma perché la CARFREGNA non sceglie di realizzarsi lei medesima all'interno della cellula fondamentale della società italiana? Ossia, perché non si sposa e non si ritira appresso ad un fornello con otto marmocchi sfornati uno dietro l'altro, a friggere cibo e elargire latte dalle sue mammelle?
Perché non lo fa, invece di scaldare lo Scranno Ministeriale con il suo deretano?

Anonimo ha detto...

No che c'entra, lei parla delle donne del popolo. E' chiaro che gli eletti possono realizzarsi persino studiando o con un lavoro. Le gioie della famiglia lasciamole alle massaie, eh, non confondiamo le cioccolate.

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