lunedì 14 maggio 2007

La famigghia



Nel bell’editoriale di Scalfari, uscito ieri su Repubblica, fra i tanti punti cruciali del tema più dibattuto dagli italiani dopo il Mondiale dell’anno scorso, c’è anche l’intelligente osservazione che la famiglia è cosa ben diversa dal familismo. Se la prima finora è stata considerata principalmente un contratto, il secondo non è nient’altro che un modo di essere. La cosa grave è che le due cose si confondono mischiandosi ed ecco che la famiglia diventa l’atteggiamento di chi si sente un buon cattolico, di chi pur non avendo un inserimento sociale può farsi forte dell’appoggio di chi gli vuole bene, di quanti possono mettere su un’altra famiglia sulle spalle della originaria. La famiglia è il luogo del perdono, dei pupazzetti di lego che vivono in un mondo alterato. La famiglia, così popolarmente intesa, è un’associazione privata fra persone capitate insieme per caso ma che, accomunate solo da un cognome, si sostengono l’un l’altro nel senso più materialistico del termine. E lasciamo perdere se una cosa del genere ha un sapore mafioso. Lasciamo anche perdere se chi non ha la fortuna di avere o essere un genitore è, secondo questa legge, tagliato fuori dal significato di famiglia.
Un altro tema che finalmente qualcuno, ma Scalfari non è uno qualsiasi, ha portato alla luce è racchiuso nelle parole che lo stesso Gesù Cristo dice ai suoi discepoli a proposito della famiglia: "Voi credete che io sia venuto a portare la pace ma io ho portato la spada. Io metterò il padre contro il figlio, la figlia contro la madre, il fratello contro il fratello. Chi verrà con me abbandonerà la famiglia. La mia famiglia non sono mio padre e mia madre ma siete voi che credete in me". E anche in questo caso possiamo glissare sul fatto che, come molti romani non conoscono Roma, anche molti cattolici non conoscano il Vangelo. Ma possiamo tacere sul fatto che ogni prete o vescovo o papa che sia, abbia sapientemente rimosso questo controverso passo che eviterebbe tante discussioni improprie e lascerebbe la libertà a ognuno di noi di considerare famiglia le persone con cui si sceglie di stare insieme, piuttosto che quelle a cui siamo legate da un familismo?
La domanda che mi viene spontanea a questo punto è: ma a chi serve sta’ famiglia? Perché la chiesa si trova in prima linea nella battaglia per estendere i diritti, che dovrebbero essere ritagliati sulle persone e non sulle associazioni di persone, della famiglia anche ad altri tipi di famiglia? Perché si corre in piazza a manifestare contro un’offesa e una minaccia? Ma è una minaccia chiedere che il concetto di famiglia sia allargato in base a un cambiamento di tempo e di usanze? Stringere il cerchio intorno a vecchi presupposti che non fanno parte di una società viva, che per essere viva dovrebbe seguire le esigenze di chi la compone, non fa altro che creare il presupposto per l’illegalità e come al solito il dislivello fra chi può e chi non può aumenta. Sul fatto che chi difende la famiglia oggi ne ha più d’una non andrebbero sprecate molte parole, purché lo si tenga a mente. E allora, ancora una volta: ma a chi serve questo concetto fortificato di famiglia? Perché è tanto difficile dichiarare famiglia delle persone che vivono insieme semplicemente?
In uno stato che funziona la vera famiglia dovrebbe essere la società in cui si vive insieme, e in cui tutti abbiamo gli stessi diritti e gli stessi doveri. Mancando quella si cerca di supplire, e forse solo per non sentirsi abbandonati a se stessi, in modo privato, creando cioè un gruppo famigliare. Quindi il problema sarebbe risolto se fosse la stessa società, che tende invece a dimenticare di esser composta da persone diverse, a farci da madre e da padre. Ma a chi viene in mente questo se invece ogni spunto è quello giusto per dividere piuttosto che per unire?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Il Vaticano funziona in base a un circolo vizioso del prete solo al mondo la cui famiglia é il Vaticano che dà e poi si riprende tutto alla sua morte. Più che famiglia questa la definirei una cosca...

Anonimo ha detto...

un solo grido, un solo allarme, san pietro in fiamme, san pietro in fiamme....

Anonimo ha detto...

ah, per i sostenitori dei cattolici stile "family day", guardatevi questo: http://www.bispensiero.it/index.php?option=com_content&task=view&id=201&Itemid=34

Anonimo ha detto...

link intero

http://www.bispensiero.it/
index.php?option=com_
content&task=view&id=201&Itemid=34

Anonimo ha detto...

e infatti la famiglia italiana è "cosa nostra" non esiste in nessun altro paese civile (e non) del mondo.