venerdì 15 dicembre 2006

Horror e Rock: il cult di Brian De Palma “Il Fantasma del Palcoscenico” 1974



La Death Records è l’industria discografica per eccellenza: trampolino di lancio di nuovi talenti che rispondono solo alle aspettative di una massa informe e poco critica acclamante il nome di chiunque si trovi sul palco del Paradise.
Proprietario della major è Swan, piccolo inversamente a quanto è grande il suo ego. Personificazione di Dorian Gray, il diabolico Swan lega a sé cantanti e musicisti, con contratti firmati con il sangue dai quali si può uscire solo sacrificando la propria vita.
Quello che il piccolo magnate non ha messo in conto è la resistente tenacia con cui un apparente mite pianista difende la propria opera, che profeticamente si intitola Faust. Wislow, questo è il nome dell’eroe, dopo essere stato derubato, umiliato, imprigionato, deturpato e privato della voce, indossa i panni del vendicatore mascherato e con tanto di mantello nero si aggira per le quinte oscure del Paradise per tentare di liberare la donna che ama caduta nella rete della Death Records.
Apparente metafora dell’industria discografica, il capolavoro di Brian De Palma è una crudele ed esatta rappresentazione del commercio musicale i cui protagonisti perdono identità e anima per diventare “patrimonio artistico” di qualcun altro.
Sorprendente come la colonna sonora scritta solo per il film e interpretata da chi di professione fa l’attore e non il cantante, sia di gran lunga migliore di molte canzonette prodotte negli ultimi tempi.
Possibile che ultimamente solo chi non ha un gran talento accetti di vendere l’anima alle major?

voto massimo: 1mereghetti intero

1 commento:

Anonimo ha detto...

Abbiamo gli stessi gusti: fantastico. Comincio a diventare un tuo ammiratore.