mercoledì 2 aprile 2008

Walter e Silvio: un confronto a distanza ravvicinata.




Giuliana Del Bufalo, assistente personale della presidente Letizia Moratti e attualmente direttrice della testata RaiParlamento, è il moderatore del programma "conferenza Stampa" di rai2 che ieri ha aperto le danze con i due candidati premier del Pdl e del Pd. Il primo sorteggiato è il presidente del Pdl, al quale la brava Giuliana chiede cosa ne pensa dei tempi processuali in Italia. A lui, all'uomo che spera nella prescrizione per salvarsi le chiappe? Ovviamente lui risponde che i tempi dei processi sono troppo lunghi e che lavoreranno per accelerarli. Poi il presidente del Pdl affronta l'argomento "precarietà" e sostiene di "non avvertire, contrariamente a quanto vuole farci credere la sinistra, la precarietà come il male assoluto della nostra gioventù", invita i giovani a staccarsi dall'idea del posto fisso e a farsi imprenditori. Poi sostiene l'intenzione di abbattere il debito pubblico, di eliminare la burocrazia e di combattere l'evasione fiscale. Sostiene la riforma dell'ordinamento giudiziario e l'assoluta certezza che l'opposizione sosterrà le mozioni del Pdl, dal momento che "molti punti del nostro programma sono stati saccheggiati dalla sinistra". Inoltre l'abolizione dell'Ici e la detassazione degli straordinari perché "meno tasse sulle famiglie e sulle imprese e subito aumentano i consumi e l'economia comincia a girare di nuovo". Quando si è toccato il tema Alitalia mi è sembrato di intuire in lui il desiderio che resti la compagnia di bandiera italiana e, per orgoglio patrio, si augura che la trattavia con Air France non vada a buon fine, perché in questo caso lui, insediatosi a Palazzo Chigi, telefonerà ai suoi amici-colleghi imprenditori perché facciano la famosa cordata. Personalmente credo che questa sarà un'altra delle "industrie" italiane a ricevere sovvenzioni statali. Per quanto riguarda i giochi olimpici, il candidato premier del Pdl non è per il boicottaggio. A entusiasmarlo sono invece i lavori e le infrastrutture, e torna il "Ponte sullo Stretto". Chissà che non stia pensando di fare enormi opere pubbliche che abbiano il sapore di mausolei funebri in suo onore, a monito del suo passaggio anche quando non ci sarà più. Dopo due minuti di invito a non sprecare il voto, il candidato si alza (suppongo) e saluta i "gentili domandatori" che non hanno insistito troppo sui temi economici.
Ma "giornalista" e "gentile" non dovrebbero essere due termini in opposizione?

Il candidato premier per il Pdl esce, si levano i soppalchi, ed entra il candidato premier per il Pd.



Il nuovo entrato ribadisce il punto primo del suo programma elettorale: il lavoro. Ammettendo che, se per il suo avversario non è un problema allarmante per lui invece "è il dramma più grande del paese. Per i giovani il futuro è una minaccia, dobbiamo ridare loro speranza". A lui la domanda su dove si trovano i fondi per finanziare il reddito minimo, viene fatta eccome e lui risponde che : "l'extragettito può essere usato per detrazioni e aumenti, interventi che aiutino la domanda interna a riprendere e diano fiato al paese". Nessun aumento, poi, delle rendite finanziarie, "ma un intervento per mettere sullo stesso piano la tassazione sui conti correnti dei cittadini e certi benefit sulle stock option". A testimonianza di questo, il fatto che in 23 paesi su 27 esiste il compenso minimo legale così come proposto dal Pd. Inoltre non viene dimenticato il punto "meno popolare"del programma (forse uno dei pochissimi che parla del problema senza mezzi termini): la mafia, la camorra e la 'ndrangheta. "Possiamo accettare passivamente che in Italia esistano mafia camorra e 'ndrangheta? Una condizione per lo sviluppo è che il Sud si liberi da queste succhiasangue". Il candidato premier del Pd se ne va con una frase ad effetto: "Vincere non è un fine, ma un mezzo" per far cambiare le sorti del paese.

1 commento:

ghettoculturale ha detto...

Lei è veramente pessima.